Ennesimo intervento dell’Esecutivo per limitare i problemi dovuti all’aumento dei costi energetici e al conseguente caro bollette, che ha inevitabilmente comportato gravi problemi per le famiglie in primis, ma anche e soprattutto per le aziende cosiddette energivore. Ecco perché, ancora una volta si è dovuto ricorrere al cosiddetto Decreto Bollette anche per il 2023. Il Governo, infatti, ha confermato una serie di agevolazioni, sotto forma di credito d’imposta, per limitare i danni economici causati dall’aumento dei prezzi dell’energia. Ma di cosa si tratta nello specifico? Vediamolo insieme.
In cosa consiste il Decreto Bollette
Nelle ultime settimane se ne parla moltissimo: anche nel trimestre appena concluso, i clienti e le aziende hanno ricevuto salatissime bollette da pagare e questo ha compromesso certamente sia la serenità degli stessi, che il potere di acquisto.
Il Governo, al fine di limitare il problema, ha emanato il Decreto Bollette: ma in cosa consiste? Come già avvenuto lo scorso anno e nei primi tre mesi di quello in corso, anche nel secondo trimestre del 2023, vi è la possibilità di recuperare una parte della spesa, sotto forma di credito d’imposta.
In particolare, le imprese “energivore” potranno recuperare il 20% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed utilizzata.
Per entrambe, la condizione è che abbiano sopportato un incremento di spesa del 30% rispetto al primo trimestre del 2019.
Per le imprese “non energivore” con contatori con potenza disponibile pari o superiore a 4,5 kW, il credito d’imposta riconosciuto per il secondo trimestre 2023 è pari al 10% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed utilizzata effettivamente.
Per le imprese “gasivore”, il credito d’imposta dichiarabile per il secondo trimestre 2023è pari al 20% delle spese sostenute per l’acquisto del gas naturale consumato per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici.
Per le “non gasivore”, c’è la medesima possibilità in termini percentualistici.
Anche in questo caso c’è però una condizione da rispettare, ovvero che il prezzo di riferimento del gas naturale, sia aumentato del 30% rispetto al prezzo medio del primo trimestre 2019.
Per il calcolo delle spettanze, occorre che il fornitore entro 60 giorni dalla scadenza del periodo per richiedere l’agevolazione, deve inviare al cliente un documento con i dati specifici.
Per chi avesse necessità di ulteriori chiarimenti, Gestioni Fiscali mette a disposizione i suoi professionisti con una consulenza gratuita per ogni tipo di esigenza.
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